L’8 febbraio ricorre per la nostra Famiglia Religiosa l’anniversario della morte di Marcelo Javier Morsella, seminarista dell’IVE, che è stato il primo della nostra Famiglia Religiosa a “fondare in Cielo”.
Mercelo è nato il 19 ottobre 1962 a Buenos Aires, Argentina. Era il maggiore di tre fratelli. Fece i suoi studi secondari nel Liceo Navale militare “Ammiraglio Brown”, dimostrando di avere ottimi requisiti per la vita militare. Tuttavia, una vocazione più alta lo aspettava. Sentì la chiamata al Sacerdozio e concretizzò la sua vocazione, dopo aver conosciuto Padre Carlos Miguel Buela nel 1982. Si unì al gruppo di fondatori dell’Istituto del Verbo Incarnato, entrando il 24 marzo 1984, a San Rafael, Mendoza. Nel corso degli anni di studio, si distinse per le sue notevoli attitudini umane e spirituali. Era enormemente virtuoso, un’anima semplicemente nobile, un esempio di donazione generosa a Dio. Si distinse tra i suoi compagni per la sua carità squisita e la sua allegria contagiosa. Aveva un ardente zelo apostolico che si manifestò specialmente nelle sue numerose lettere che scrisse a parenti e amici, nelle quali si capisce chiaramente che l’unico bene che desiderava raggiungere per lui e per gli altri era Dio stesso, consigliando a tutti vivamente la pratica delle virtù. Gli piaceva molto leggere e aveva talento nello scrivere, talento che sviluppò in diversi scritti poetici molto profondi. Ebbe un amore fervente all’Eucaristia. Come seminarista svolse con molto entusiasmo e responsabilità gli apostolati che gli venivano affidati: prima nella parrocchia “El Nihuil”, poi nella Parrocchia “Nostra Signora di Lourdes”, nel centro della città di San Rafael, e infine nella parrocchia “Nostra Signora del Carmelo, nel villaggio “25 Maggio”. A settembre 1985 viaggiò a Salta insieme ai suoi compagni e lì, davanti all’immagine della Madonna del Miracolo fecero il voto di schiavitù mariana. Morì l’8 febbraio 1986 in un incidente nel lago a “El Nihuil”, dove si trovava con i suoi compagni per la vacanza annuale del Seminario. I suoi resti mortali furono traslati nel cimitero comunale di San Rafael. L’8 maggio 1987 fu inaugurato il cimitero nella Casa Madre dell’Istituto, nel Seminario maggiore “Maria Madre del Verbo Incarnato” e lì furono portati i resti di “Marcelito”.
Il suo programma di vita è racchiuso nelle parole che egli stesso aveva detto: “Signore, voglio essere un’ostia. Bianca, senza macchia, per la Tua grazia e per Te. Fragile, ma forte in Te”.
Ogni anno, l’8 febbraio, la nostra Famiglia Religiosa, da qualunque parte del mondo, celebra una Santa Messa per ricordare tutti i nostri cari membri defunti, che ci hanno preceduto per godere della beatitudine di Dio. Essi ci spronano con la loro perseveranza e il loro esempio avuto sulla terra a lavorare e a vivere della speranza di ritrovarci un giorno insieme a lodare Dio eternamente.
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