La città di Orvieto è conosciuta da tutti per la sua particolarità medievale e per il maestoso Duomo, che custodisce il miracolo eucaristico di Bolsena. Ma è anche molto noto per la così chiamata “Palombella”.
Cos’è la Palombella? Cinquanta giorni dopo la Pasqua, tutta la Chiesa celebra solennemente la venuta dello Spirito Santo sugli Apostoli e la Vergine Maria, che erano riuniti in preghiera nel Cenacolo. La Palombella è una festa con profonde radici storiche e religiose a Orvieto.
Inizialmente questo evento, la Palombella, si realizzava all’interno del Duomo. Alcune fonti dell’ottocento narrano che dentro il Duomo, in prossimità del tetto, c’era una cassa che aveva una pietra rotonda vuota al centro con la colomba bianca, come in una gabbia, la quale, al canto del Veni Creator Spiritu, scendeva fino al Cenacolo, decorato di fiori e collocato davanti all’altare maggiore.
Por motivi di sicurezza e per evitare che il fumo delle esplosioni dei fuochi d’artificio danneggiasse gli affreschi e attenendosi anche alle norme del Concilio Romano Lateranense, che nel 1725, per gli abusi che si commettevano, aveva proibito l’uso di spari ed esplosioni festive dentro il luogo sacro, l’attuale manifestazione si fa sul “sagrato” del Duomo.
Dal 1846 la Cattedrale marca il tragitto simbolico della colomba, facendola partire da un “cielo” che inizialmente era collocato sul tetto dei Palazzi Saracinelli e Faina (attuale museo d’arte etrusca) e poi, dal 1940, il “cielo” di partenza si collocò sopra la chiesa di San Francesco.
Oggi , nel sagrato del Duomo si prepara il Cenacolo, consistente in un enorme baldacchino con quattro colonne di legno decorato, di stile neogotico, che è una replica del Reliquario di San Savino, (il reliquario è un’opera di alta oreficeria di Ugolino di Vieri e Viva di Lando, attualmente conservata nel Museo dell’Opera)
A mezzogiorno del giorno di Pentecoste, dopo il segnale del Vescovo, una colomba bianca, in un cofanetto di plexiglas (per proteggerla) comincia il suo volo dal “cielo empireo” e percorrendo via Maitani, per mezzo di una corda di metallo, giunge al Cenacolo, in mezzo a fuochi d’artificio, e lì si incendiano le fiamme sulle teste degli Apostoli e della Madonna, rinnovando così nuovamente l’inizio della missione della Chiesa nel mondo, rafforzata dallo Spirito Santo.
È una tradizione che la colomba, simbolo di pace e fecondità, una volta liberata dalla sua gabbia, venga scesa e portata al Palazzo dell’Opera del Duomo, e lì è offerta al Vescovo e questi la dà alla prima coppia di fidanzati prossimi a sposarsi nello stesso anno.
Tutta questa festa, oltre a contare sulla presenza di tutti gli orvietani, ovviamente è molto partecipata da una grande quantità di turisti che si riuniscono nella piazza del Duomo, il giorno di Pentecoste, per assistere a questo evento. Partecipano varie bande musicali, e i differenti cortei storici, vestiti con costumi dell’epoca.
È un momento di grande allegria, quando la moltitudine raccolta nella piazza vede giungere la colomba, comincia ad applaudire e a rallegrarsi… è la festa del Vento!
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